la genesi
l'appuntamento è in questi giorni in una località non meglio definita. passo a ritirare delle chiavi e una mappa c/o una cassetta di sicurezza. mi avvio verso il luogo dell'appuntamento, una "magione" primi ottocento in mezzo al nulla. non c'è nessuno, sono il primo. entro, il camino è acceso, mi guardo un po' attorno poi mi verso uno scotch (acqua e ghiaccio a parte) mi siedo sul divano e aspetto. odio aspettare. passano secondi minuti ore. finalmente arriva qualcuno. "ciao mr.crown". ehy ben arrivato xxxx. "alt. ci ho pensato. Stavo guidando contro sole ed ho avuto l'illuminazione... sarò pressapoco! Ossia firmerò i miei post così... Potrò essere di volta in volta PRESS A POCO oppure PRES SA POCO o anche PRESSA POCO o nelle divagazioni pre-war potrò divenire PRE SS A POCO... Intanto si principia e poi si vedrà...Salute ai calamari."
altro whiskey. altra interminabile attesa. ricevo un sms, dicono di avermi appena visto in città, ma non ho salutato. impossibile. ancora quel coglione di morphine in giro a far finta di essere me. più nulla per un numero incalcolato di ore, giorni forse. fino a quando non arriva. trafelato. morphine. "scusate ho fatto casino, mi sono perso, ho forato una gomma e poi non ci crederete ma...". no. non ci crediamo. e smettila di andare in giro spacciandoti per me. sono passati quattro giorni. ne manca ancora uno.
il tempo è scandito dallo svuotarsi dei bicchieri, ormai troppi per contarli. la tensione cresce. dovevamo essere in quattro. di questo siamo certi. affiorano i primi dubbi. i cani cominciano ad abbaiare. non c'erano cani. la porta si apre. "salve ragazzi, scusate il ritardo". continua. "chiamatemi dust". polvere.
altro whiskey. altra interminabile attesa. ricevo un sms, dicono di avermi appena visto in città, ma non ho salutato. impossibile. ancora quel coglione di morphine in giro a far finta di essere me. più nulla per un numero incalcolato di ore, giorni forse. fino a quando non arriva. trafelato. morphine. "scusate ho fatto casino, mi sono perso, ho forato una gomma e poi non ci crederete ma...". no. non ci crediamo. e smettila di andare in giro spacciandoti per me. sono passati quattro giorni. ne manca ancora uno.
il tempo è scandito dallo svuotarsi dei bicchieri, ormai troppi per contarli. la tensione cresce. dovevamo essere in quattro. di questo siamo certi. affiorano i primi dubbi. i cani cominciano ad abbaiare. non c'erano cani. la porta si apre. "salve ragazzi, scusate il ritardo". continua. "chiamatemi dust". polvere.
1 Comments:
la settimana scorsa ho ricevuto questa busta anonima e senza mittente. il mio indirizzo stampato sopra. conteneva lunar park. ci sono entrato
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