clerici nella hall of fame
mi sembra doveroso segnalare l'ingresso di gianni clerici nella hall of fame del tennis (notizia apparsa su repubblica di qualche giorno fa ormai). "un riconoscimento che ha il valore di un nobel dello sport". e per capirne un po' meglio l'importanza diciamo che è l'unico italiano nella hall of fame del tennis e l'unico giornalista non anglosassone anche per quanto riguarda tutti gli altri sport. adoro da sempre lo "stile" personalissimo, di grande classe, competenza e ironia del gianni, e anche se non ho mai giocato al tennis in qualche maniera l'ho sempre seguito (nonostante la mia risaputa passione per golf, ping pong, biliardo e il tanto amato backgamon) . il merito va tutto al vecchio scriba che con i suoi appunti e le sue telecronache mi ha fatto apprezzare attraverso il tennis un mondo e il mondo, una mimesi di vita, che altrimenti mi sarebbe del tutto oscura. in realtà non leggo articoli di altri nè seguo telecronache altrui. con bisteccone mi sono regolarmente assopito davanti alla tv, e anche il fido tommasi senza la sua spalla perde di incisività. se si pensa al clerici gli si accosta un brera e forse un mura, ma è inutile che sia io a tessere le lodi di un uomo che parla di sè e degli altri, di sport e vita in un modo unico delicato incisivo e inconfondibile. vi rimando quindi a questa recente intervista su radio capital e da lì proseguite la vostra ricerca su quello che ormai è un animale raro nel mondo del giornalismo e dell'era moderna in genere.
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