silver&gold
chiudo così questo mio trittico su neil young.
credo che più o meno tutti, o quantomeno i più fortunati possano dire di essere cresciuti sulle note di beatles e rolling stones o fors'anche dylan e neil young. ascoltando i dischi dei genitori, quando non addirittura dei nonni per i più giovani. questo per dire che in qualche maniera un po' come per tutti, i suoni del cowboy solitario venuto dal canada mi erano famigliari. qualche classico degli inizi e ancor più il progetto mirror ball con i pearl jam o la colonna sonora di dead man in piena epoca grunge. è solo nel 2000 però, che avviene la svolta. in corrispondenza dell'acquisto di silver&gold ed un conseguente ascolto ripetuto e continuo ai limiti del drone. e così quei suoni e quelle liriche vanno a fondersi col mio dna, con conseguenti fughe on the road alla ricerca degli spazi aperti (open range) tra campi colline e filari, tornanti e rette infinite rincorrendo un'alba o un tramonto sulle note di daddy went walkin o buffalo springfield again...
mr.crown
11 Comments:
...ma quando è successo che la musica ci si è piantata nell'esistenza e di lì sarà impossibile rimuoverla?
A me successe nel maggio del '66: l'infermiera di pediatria aveva la radio accesa, parte "I can't get no satisfaction". Fottuto...
forse volevi dire: fottuta
both!
berlin
...se la tecnologia mi assiste...
ehy maud ma chi sei?! ci seguivi?! ho dei sospetti
bellissime.
e bravi calamari:
long life to the loner
eheheh...
grazie maud per gli istanti(istantanei) di poesia...
avessi avuto mr.crown come nonno!
non sarebbe tornato a piedi da franconforte finita la guerra, però...
eh no caro diego, io francoforte la conquistavo.
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