Sunday, April 09, 2006

dieci ragazze per me... posson bastare!

qual'è il suono di questa primavera imminente? a cosa somiglia quel fruscio di vesti leggere? si può sentire lo schiudersi del fiore del prugnolo selvatico? e i capelli al vento che frustano il volto? e le sabbie, le fronde e il fresco dell'ombra, il ghiaccio nel pastis, i passi di cuoio e lo sfregamento degli inguini? ho un esperimento da proporre, da suggerire: prendete la naivite di Samara Lubelski, il sapore di zenzero e cumino di Souad Massi, la mistica ascetica di Josephine Foster, l'austera regalità di Annette Peacock, la sensualità balcanica di Lola Lafon, la leggerezza tutta british di George, la pura poesia cantautorale di Sybille Baier, l'irreprensibile ebbrezza di Sandy Dillon, la voce di Cesaria Evora che rimbalza dalla lusafrica al brasile di Céu... ebbene, prendete un frullatore, un paio di forbici, colla, shaker e plastilina; e adesso tagliate e scomponete, mischiate e sovrapponete, un cut-up alla burroughs o l'improvvisazione informale, acoltate questi dischi di seguito, a rovescio o in random, ascoltateli alla luce e al buio, sotto il mare o in una camera iperbarica... il suono che ne avrete assomiglierà a questa e a nessun altra primavera, assomiglierà a quel segreto che le donne non ci hanno ancora rivelato e che attendiamo pazienti!

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