Tuesday, June 20, 2006

...

Continuo a sfiancarmi in cyclette,
ma dove vado? Vibra l'impiantito
di casa, nel vorticare convulsivo, immobile.
Ma dove vado? Vado nella musica,
parto in salita, tiro la volata
sul Walhalla dei suoni che si schiudono
davanti a me, mentre lo stereo-Fafner
vomita fuoco e fiamme.
Legato alla catena di montaggio della salute,
faccio il ventilatore,
sono il mulo alla macina che produce benessere
e giro perchè giri il sangue mio
(gira, gira il derviscio, ma da fermo). Ah,
schiavitù di questo sangue infermo!
Non potresti girare da solo?
Niente; sta a me, badante di me stesso, portarlo in giro.
Forse, però, sto andando contromano:
ciò spiegherebbe perchè tutta la musica mi viene addosso,
invece di sospingermi. Mi ostacola, l'infame,
quando potrebbe aiutarmi a scavallare
questo dosso, che non finisce mai.
Pesano, certe raffiche di arpeggi,
e sudo e bestemmio in piedi sui pedali
lungo il velodromo della mia stanzetta, buio
come una galleria del vento.
Visto da fuori, devo sembrare un alienato.
Visto da dentro, pure.

Valerio Magrelli
da "Disturbi del sistema binario"
Giulio Einaudi Editore, 2006