Monday, April 30, 2007

una serata da ricordare



Una serata di concerti ed emozioni così intense se ne contano sulle dita di una mano. Due set memorabili. Al Masini di Faenza a sipario chiuso, mentre gli organizzatori erano impegnati a ringraziare e a presentare il resto del programma, partono le note di I see a darkness. Si apre di corsa il sipario e da li in poi è per me un'ora e quaranta di pelle d'oca alta due dita in compagnia di mr Will Oldham. Un gigante, secondo me è il meglio di quello che si può sentire oggi. Poi Bronson con gli Akron/Family. I Grateful Dead che incontrano Fela Kuti in compagnia dei Liars.. Travolgenti è dire poco.. diciamo grazie alle due band ma diciamo un grazie enorme anche a chi promuove questi live.

Friday, April 27, 2007

gil scott-heron


Una grande voce nera, poesia, soul, jazz, spoken words e impegno politico, rap ancor prima che diventasse una scena riconoscibile. Un talento straordinario che ci ha lasciato molte gemme in una produzione in fondo non certo sterminata. Cercando sul web notizie su di lui ho scoperto che il padre, Gil Heron, di origine giamaicana è stato uno dei primi calciatori di colore in Gran Bretagna, dove ha militato nelle file del Celtic di Glasgow e che lui, dopo vicissitudini di droga e carcere, oggi vive come un barbone nelle strade di new york (fonte wikipedia).
La vita è la cosa più bizzarra.

Wednesday, April 25, 2007

adieu


Alla fine degli anni novanta, in visita a Parigi per la prima volta. Verso le 6 e mezza del mattino mi trovai a bighellonare tra le bancarelle di un mercatino specializzato in filatelia, storia postale e numismatica che ogni domenica affolla una porzione degli Champs-Elysées. Spiegarvi nel dettaglio il perchè ed il per come mi trovassi in quel frangente poco importa e ci porterebbe fuori strada.
Decisi poi di allontanarmi di qualche passo e mi misi a sedere su di una panchina, all'ombra di alcuni grandi alberi.
Ad un tratto vidi un grande cancello aprirsi di fronte a me su di un ampio giardino curato. Ne usci una vettura scura. Dal finestrino dietro abbassato scorsi una figura e un viso che pur nella severità dell'aspetto mi infondeva una qual simpatia e un senso che potrei definire, seppur fallacemente, di protezione paterna.
L'uomo guardandomi come sorpeso mi accennò un sorriso, e mi fece un lento segno di saluto con la mano.
Ora che sta per scadere il suo secondo e ultimo mandato presidenziale voglio ricambiare quel saluto di allora a cui non feci in tempo a rispondere.

Sunday, April 22, 2007

cento chiodi tutti spuntati


Forse per rispetto o forse per il fatto che fosse il suo ultimo film dichiarato, la quasi totalità della critica più autorevole si è espressa in termini mirabolanti nei confronti di "Cento chiodi" di Ermanno Olmi, che invece è opera mediocre e decisamente trascurabile. Al di là della vicenda in sè - in cui un professore universitario di tologia interpretato dall'anche bravo Raz Degan, al centro di un'idagine su di uno stranissimo episodio, si trasferisce presso una piccola comunità sulle rive del Po, diventandone una sorta di novello messia -, comunque raccontata con poca incisività, è proprio col tema portante del film che Olmi non riesce a emozionare nemmeno una madre superiora ultranovantenne. Far dire esplicitamente al protagonista che "c'è più verità in una carezza che in tutti i libri mai scritti" o che "le religioni non hanno mai salvato il mondo" è quanto di più scontato e meno sovversivo ci si potesse umanamente inventare. Ora, ci può certamente stare che Olmi, da sempre fieramente cattolico, abbia sentito il bisogno, in questi tempi spiritualmente cupi, di inneggiare un ritorno alle origini della cristianità, fatta di cose semplici e sentimenti puri, lontani dai sempre più irritanti dogmi della Chiesa intesa come istituzione. Ma questo bisogno non fa di "Cento chiodi" un film speciale, soprattutto dopo aver appena visto il bellissimo "In memoria di me", di Saverio Costanzo (questo sì profondamente addentro al dilemma spirito/dogma e di grande modernità), o il capolavoro di Bellocchio del 2002, "L'ora di religione", in cui tutti i delicati temi messi in campo (le azioni dettate dal tornaconto, l'arroganza delle istituizioni, le ambiguità della Chiesa) sono affrontati senza mai scadere nel didascalico e con magistrale costruzione tecnica. I chiodi di Olmi saranno anche cento, ma non sorreggono nulla.

Thursday, April 19, 2007

antica osteria ai ranari


L'Antica Osteria Ai Ranari la potete trovare a Mantova in Via Trieste 14. Gestione familiare, ambiente semplice ed accogliente. Ideale per una cenetta romantica a conclusione di una passeggiata serale per questa città meravigliosa avvolta dalla foschia. Poco frequentato da giovinastri e imbecilli potrete cenare con la giusta tranquillità, gustando i piatti della tradizione mantovana. Vi consiglio un menù per palati delicati: un antipasto di affettati misti serviti con delle crescentine fritte all'impronta, gli splendidi tortelli di zucca, cappone lessato con uvetta e pinoli e per finire torta sbrisolona con passito. Alcuni giorni alla settimana (come tradisce il nome) servono piatti a base di rane. I prezzi, come è regola per queste mie segnalazioni, sono sostenibili da qualsiasi tasca.

Monday, April 16, 2007

Francesca Woodman




Francesca Woodman (1958-1981), fotografa, decise di porre fine ai suoi giorni all'età di 23 anni. Ci lascia scatti, soprattutto autoscatti, surreali e allucinati e che lasciano trasparire allo stesso tempo una grande libertà e maturità espressiva, nonostante fosse così giovane, e una grande inquietudine, come una voragine che si apre inghiottendo lo sguardo. Negli anni settanta ha vissuto per alcuni periodi in Italia. E' stata anche a Ravenna dove ha fotografato nella chiesa di S. Francesco e in altri luoghi della città.
Non ne so molto di più. Con le sue opere c'è stato un incontro recente, casuale ma intenso. Desideravo giusto segnalarlo.

vi lascio una breve biografia:
Brought up in a family of artists, Francesca Woodman (born in 1958 in Denver, Colorado) took an interest in photography from a very early age and was only thirteen when her first works were made. She soon adopted black and white photography, choosing 21/4 inch square format. As a student at the Rhode Island School of Design in Providence between 1975 and 1979, she was accepted into the Honors Program which enabled her to spend a year at the school’s campus in the sumptuous Palazzo Cenci in Rome. During that year (1977-78), Francesca frequented the Maldoror bookshop-gallery, which specialized in art books on Surrealism and Futurism. It was here that her first one-woman show was held. She also met the young generation of the Roman Transavanguardia. After returning to the United States and completing her studies at Providence, Francesca Woodman moved to New York, where she embarked on more ambitious projects, making large blueprints on blue or brown paper as well as designing several books of her own photographs. Some Disordered Interior Geometries, the only one of her books to be published, came out in January 1981, at which date she took her own life.

Thursday, April 12, 2007

addio, genio


“Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni… Voi siete i soli abbastanza stupidi per tormentarvi al pensiero del tempo e delle distanze senza limiti, dei misteri imperituri, del fatto che stiamo decidendo proprio in questa epoca se il viaggio spaziale del prossimo miliardo di anni o giù di lì sarà il Paradiso o l'Inferno”. Kurt Vonnegut parlava così degli scrittori di fantascienza, lui che dalla fantascienza aveva dato avvio a una vita di scrittura al di là dei generi, al di là di tutto, fatta solo di invenzioni meravigliose. Una produzione – e una vita – tutta nel nome dell'intelligenza, del genio e, soprattutto, dell'ironia. Un uomo che dava luce ai tanti angoli bui dell’America. Una voce fuori dal coro. E che allora siano i suoi colossi di “sapienza naturale” a parlare: Ghiaccio nove, Madre notte, La colazione dei campioni, Comica finale, Mattatoio n° 5, fino a Dio la bendica dott. Kevorkian, in cui la morte stessa si trasforma in una qualità, una situazione, un luogo. Addio, Kurt. E grazie di tutto.

Tuesday, April 10, 2007

family day?


Il 12 maggio è stato istituito - solo in Italia - un "Family day" (in inglese, però). Ora, di solito questi giorni (anzi, days) sono riservati a sciocche pseudo-festività commerciali (Valentine's Day, Father + Mother Day), a temi divenuti bisognosi di sensibilizzazione sociale (Nature's Day, No smoking Day, Peace Day, ecc) o a categorie bisognose di protezione (penso all'ormai iperipocrita Giorno della donna). Mi chiedo quindi in quale di queste tre categorie i cosiddetti "teodem", fautori di questo "Family day", abbiano inteso inserire la famiglia a cui tengono tanto. C'è bisogno di sensibilizzare qualcuno alla famiglia? E sensibilizzare in quale direzione? Oppure la famiglia è in pericolo? E' come un panda, qualcuno la minaccia? E chi? Quei debosciati delle famiglie di fatto che stanno portando allo sfascio anche le famiglie "normali"? Oppure gli omosessuali, che si permettono di rivendicare dei diritti? O ancora la minaccia viene dall'interno della famiglia stessa (Pietro Maso docet)? Ma no, va a finire che questi protettori della famiglia vogliono solo lanciare sul mercato la "Family cake" da comprare ogni 12 maggio e costringere i parenti fino al terzo grado a uscire a cena. Chissà, per adesso però i sabato di maggio forse è meglio passarli in spiaggia...

Thursday, April 05, 2007

david lynch & the cow

We drove by Hollywood Blvd. and La Brea (in Hollywood, CA) and saw David Lynch and a cow just chilling, helping to promote Laura Dern for academy consideration for his new film "Inand Empire." CHEESE IS MADE FROM MILK!!!!



marketing and promotion at his best!
they still call it: do it yourself

Sunday, April 01, 2007

Onania

Nessuna norma è in grado di piantare i suoi vessilli là dove la solitudine si allea naturalmente al piacere dell'immaginazione e all'immaginazione del piacere.


Karl Kraus affermava che "un partner a volte è un eccellente surrogato della masturbazione, certo occorre un sacco di fantasia", il signor Sigmund Freud lo chiamava il "vizio solitario", Truman Capote citava spesso "La Signora Pugno e le sue cinque figlie", mentre il santissimo Tommaso D'aquino indicava come mollitiem tutto ciò che si allontanava dal naturalis modus.
Thomas W. Laqueur invece ha approfondito in "solitudine" gli studi riguardo alla materia, pubblicando un trattato dal titolo Solitary Sex: A history of masturbation da poco disponibile anche tradotto in italiano.

La sua tesi è assai controversa e per certi versi assai interessante. Si farebbe infatti risalire l'ossessione e il senso di peccato relativa alla masturbazione all'epoca dei lumi e non, come sarebbe facile credere, alla rigida dottrina teologica o a insegnamenti religiosi. Si tratterebbe dunque di peccato laico. Fu infatti nel 1712 che si iniziò a pubblicare presso la fiorente industria editoriale londinese un libercolo a forma di trattatello morale dal titolo di Onania, il curatore, il Dottor Tissot, sosteneva infatti che fosse la polluzione volontaria a determinare la decadenza dei costumi e a minare le fondamenta stesse della società umana. Le edizioni si moltiplicarono e furono tradotte in tutta europa fino a giungere all'enciclopedia di Diderot.


Viene dunque istituito il divieto e la minaccia attorno a qualcosa che in realtà è sempre esistito. La vicenda biblica di Onan lo "macchia" di un terribile peccato e da il suo nome alla pratica della masturbazione solitaria anche se in realtà il "nostro" si era limitato solamente ad un coiptus interruptus per protestare contro Dio che voleva attribuire la paternità dei suoi figli al fratello Er per una mera questione di sterilità. Quel simpaticone permaloso che è Dio lo punì solamente con la morte. Cosa sarà al confonto dunque qualche diottria...

Se qualcuno volesse dunque "impugnare" o "approfondire" la materia, il consiglio è caldamente offerto... o piuttosto si preferirà restare a un pensiero e ad una battuta fulminante di Woody Allen alquanto eloquenti sulla questione!

Non condannate la masturbazione. È fare del sesso con qualcuno che amate veramente!


Lei: Sei molto bravo a fare l'amore!
Lui: Io mi alleno tanto da solo!