Sunday, January 28, 2007

il calamaro bruno. seconda parte

i calamari neri intervistano bruno dorella. seconda parte.






CM: Quali sono le principali caratteristiche della città che ti hanno spinto a trasferirti a Berlino?

BD: E' molto economica, circa la metà di Milano. E' molto viva, circa il quadruplo di Milano. Io e Stefania volevamo cambiare, come facciamo ogni 2-3 anni, per sentirci vivi. Da Milano siamo passati alla Lomellina, poi ancora a Milano, poi l'entroterra ligure, poi ancora Milano. Questa volta volevamo andare in una grande città estera. Esclusi gli USA per motivi politici, rimanevano Londra (troppo costosa e antipatica, e poi troppi Inglesi...), Parigi (non molto meglio di Milano in fondo), e Berlino, che ci è parsa la soluzione migliore.

CM: So che non è molto che vivi a Berlino ma hai già consigli o suggerimenti per costruire una sorta di percorso o mappa per chi voglia visitare la città dal punto di vista dell'arte e della musica contemporanea (locali, gallerie, negozi, etichette interessanti..)?

BD: Fondamentalmente tutta la vita artistica si svolge tra Mitte, Prenzlauerberg, Kreuzberg e Friederikshain. Sono quartieri confinanti che si girano tranquillamente in bici, a piedi o coi mezzi pubblici (che funzionano bene o male tutta la notte). Qui nascono di continuo locali, bar, gallerie, situazioni. Basta andare in giro e si trovano stimoli nei posti più incredibili. Nella soffitta di una casa può sorgere un tattoo studio, sotto un tombino può esserci l'ingresso di uno squat, al terzo piano di un palazzo c'è una cattedrale dove fanno musica classica contemporanea... e in realtà non c'è nemmeno bisogno di sapere troppo le cose, non è come Milano, dove tutto è sparso qua e là e senza macchina e senza conoscenze difficilmente scopri qualcosa. Qui basta camminare e ci sbatti contro...

CM: Finalmente si può iniziare a parlare di una scena internazionale italiana. tu con Ovo e Ronin, Fabrizio (Modonese Palumbo) con Larsen (r) xxl , gli Zu e le loro innumerevoli collaborazioni, i Jennifer Gentle con un contratto Sub Pop. Quali sono le tue sensazioni?
BD: C'è. C'è tanto. Ed è incredibile come i circuiti cosiddetti "alternativi" (CSOA, fanze e simili) non se ne stiano accorgendo, se ne accorge di più la stampaufficiale, se ne accorgono di più i locali, mentre le realtà antagoniste se ne stanno arroccate in un inspiegabile spirito reazionario fatto di reggae, skacore,street punk... sono cresciuto in un mondo (gli anni 80 in Italia) dove le realtà veramente alternative e vitali erano lì, nei posti occupati, nelle fanze fotocopiate...Faccio fatica ad abituarmi al fatto che non sia più così.
CM: Bruno, i tuoi cinque dischi per l'isola deserta?
BD: Reign in Blood, Scum, Ride The Lightning, Live After Death, Back In Black, Souls At Zero. Spero sia inutile citare gliautori. (ndcrown: ma per sicurezza lo faccio, nell'ordine: slayer - napalm death - metallica - iron maiden - ac/dc - neurosis.)
CM: Il concerto a cui hai assistito che non dimenticherai mai?
BD: Neurosis e Diamanda Galas.
CM: Stiamo apprezzando molto il nuovo album dei Ronin, cosa dobbiamo aspettarci dalla versione live? Verrà mantenuta l'atmosfera del disco?
BD: Il live e il disco sono due cose molto separate. Il disco è come una colonna sonora, ci sono pezzi cantati, strumenti come la sega , la tuba o il fagotto che non ciportiamo dal vivo per ovvi problemi logistico-economici. Dal vivo siamo un po' più "rock", formazione classica 2chitarre basso e batteria. E poi dipende dalla serata. Ci sono serate in cui la gente sta seduta e silenziosa, e allora il concerto prende una piega più intima. Ci sono serate in cui la gente fa casino e sta in piedi, e allora diventa un concerto "da rissa". I Ronin possono e vogliono suonare ovunque. Siamo Ronin mica per niente...
Grazie Calamaro Bruno
vi lasciamo con lo splendido video de "il galeone" (diretto da ericailcane, con amy denio alla voce) e ricordandovi che ovo suoneranno al bronson sabato 17 febbraio, mentre ronin venerdì 9 marzo (sempre al bronson) ed in questa occasione i calamari si occuperannno delle selezioni musicali pre e post concerto.


Thursday, January 25, 2007

un calamaro nero... nero RONIN


...è ancora gennaio, un gennaio caldo e anomalo, fra la primavera e un temporale, e noi abbiamo ancora negli occhi le luci notturne di berlino, le strade e i luoghi di una città in movimento. una metropoli che è divenuta un po' più familiare seguendo le piste di un trapper di eccezione. negli stessi giorni in cui usciva il nuovo disco dei Ronin, Bruno Dorella era con noi a guidarci, fuori e dentro, sopra e 'sotto' la città in cui ha deciso di vivere. ed ecco che abbiamo scoperto un calamaro ante litteram, qualcuno che ha guidato i nostri passi, raccontato storie, diviso sushi e fatto tintinnare boccali di birra. blow up e rumore hanno eletto Lemming disco del mese e in qualche modo, anche per noi, non poteva essere altrimenti. perchè quel disco lo abbiamo ascoltato tutti e quattro contemporaneamente viaggiando dentro una notte nebbiosa, seguendo la chitarra di Bruno a bordo del suo galeone fluttuante.

lo abbiamo voluto intervistare via mail. ecco le sue risposte...

la prima parte...

CN Ronin disco del mese su Blow up: wow!, bene o 'sti cazzi?

BD Anche su Rumore! Bene Bene! Blow Up lo amo tanto, Rumore oggi non è più quella di di una volta, ma sono cambiato anch'io. Certo, ricordo ancora i primi 3 numeri, 15 anni fa: Red Hot Chili Peppers, Carcass e Assalti Frontali in copertina. Indimenticabili, per un fuoriuscito da Rockerilla che si era rifugiato in Blast...

CN Una sera al gran consiglio si discuteva e si disputava a proposito di una possibile via alla musica italiana. origini, tendenze, identità e sviluppi. chi diceva Rota e Morricone, chi Modugno e chi la musica napoletana. qualcuno ha nominato Battiato e De Andrè. hai qualche idea in proposito? e soprattutto ha ancora senso porsi questo genere di domanda?

BD Sono domande che possono certamente avere senso, la specificità di ogni musica sono un patrimonio. Tutti i nomi che hai citato sono imprescindibili, come tanti altri. Sono certo che voi Calamari abbiate affrontato la questione per amor di sofismo e per sciorinare la vostra impressionante cultura musicale, perchè sappiamo tutti benissimo che la via alla musica italiana non può essere una, ma sarà sempre la molteplicità, per fortuna...

CN A quando la colonna sonora di un film? ti è già stata proposta? oppure quale film del passato avresti voluto musicare?

BD Non vedo l'ora. Abbiamo messo alcuni nostri pezzi su alcuni film ("Tu devi essere il lupo" di Moroni, "Rocca Petrosa" di Terlizzi, e prossimamente "Polvere", una produzione grossina), ci era stato proposto il prossimo film di Francesca Comencini ma non se n'è fatto nulla per vari motivi soprattutto "burocratici". E' un mondo che non vedo l'ora di affrontare sul serio, una colonna sonora intera, la collaborazione con il regista, il montatore... Non ti cito alcun film del passato. O meglio, dovrebbe venirmi in mente un film veramente bello con una colonna sonora veramente brutta, ma al momento non mi viene. Le grandi colonne sonore dei grandi film stiano dove sono, a fare da patrimonio e ispirazione per tutti...

CN I tuoi progetti sono tutti molto diversi tra loro. Ce n'è uno in cui ti identifichi maggiormente?

BD Tutti i miei progetti sono complementari, dai Ronin con cui sfogo il mio lato "compositivo" ai Bachi in cui mi piace seguire invece dietro le pelli della batteria le composizioni di Succi (come ho fatto in passato con Bugo e olfango), a Ventolin Orchestra dove annullo il mio ego fino agli OvO dove suono con la persona che amo e sfogo la nostra verve nichilista. Non riuscirei mai a suonare un solo genere, uno strumento, con un solo gruppo di persone. La musica ha tanto da dare, io ho tanto ancora da dire...

CN A Berlino ci hai parlato di due fratelli (lei ballerina e lui alla voce) dei quali ora proprio non ricordo il nome! ma ne parlavi con toni entusiastici e ipotizzavi future collaborazioni. quali sviluppi?

BD Sono i fratelli Giulia e Matteo Mureddu, lei ballerina incredibile, lui voce pazzesca e titolare di Burp records nonchè di svariati progetti musicali tra ci Jealousy Party. Viviamo vicini io e Mat qui a Berlino, la cosa si farà, magari coinvolgendo anche altri musicisti. Vorrei fare un gruppo berlinese, uno solo, ma tosto, con Mat alla voce.

CN Qual'è il disco che hai più ascoltato nell'ultimo mese?

BD Sto ascoltando a manetta: Songs for Christams di Sufjan Stevens e In my own time di Karen Dalton per quel che riguarda la canzone, An-Albatross e Hella per quel che riguarda il delirio, Peter Grummich nell'elettronica. E poi le solite pere di Sabbath, AC/DC, Motrhead, Maiden, Metallica, Slayer, Napalm Death, ma quelle non mi abbandonano mai...

to be continued...

Wednesday, January 24, 2007

enough is enough


Se non sbaglio - e non sbaglio - i cosiddetti "Patti lateranensi" del 1929 (in ogni caso un obbrobrio di servilismo) stabiliscono il celebre adagio "libera chiesa in libero stato", ulteriormente ribadito dalle modifiche del 1984, in cui quella cattolica cessava di essere religione di stato (qualcuno se n'è accorto?). Che la chiesa debba dunque farsi i cazzi suoi non mi sembra sia stato però recepito da monsignor (o don, o santità, o sua eminenza, o come cazzo va appellato) Ruini, cardinale e presidente della Cei, che in un suo recentissimo intervento (nel frattempo ne avrà già fatti altri millanta) sui cazzi nostri non ha tralasciato aspetto qualsivoglia delle vicende di questo nefando paese (unico stato al mondo in cui la gerarchia ecclesiastica prescrive con tanta precisione alla classe politica l'agenda e le soluzioni tecniche), dando puntualmente le sue infallibili indicazioni. Tanto spazio dedica il porporato (il rosso, per altro, è un colore che detesto) alla famiglia (cazzo ne saprà poi un prete dei problemi di una famiglia me lo dovete spiegare). Citando il suo capo, quel mostro di Ratzinger, Ruini nega la possibilità di equiparare "altre forme di convevivenza" alla familgia fondata sul matrimonio monogamico tra sposi di sesso diverso. E comunque le convivenze "non possono ricevere in quanto tali riconoscimento legale". Per quanto riguarda le coppie gay, secondo il porporato queste vogliono rimanere riservate (chi gliel'avrà detto? Mah.), mentre chi punta al riconoscimento delle unioni di fatto come via per arrivare al matrimonio deve sapere che la rivendicazione contrasta con la "non esistenza del bene della genrazione dei figli". Ovviamente Ruins (nomen omen) giustifica questa sua ingerenza (leggi: ficcanasare) col fatto che l'interesse di Sacra Romana Chiesa è verso la famiglia, in quanto la famiglia composta da esseri umani: "Forse che l'uomo non ci interessa??". Sì, lo sappiamo che alla Chiesa l'uomo interessa, senza distinzioni. Ecco perchè i funerali in pompa magna a Pinochet, poverino, ecco perchè le millanta attenzioni particolari dei vari preti ai loro piccoli chierichetti, ecco perchè considerare le donne (eh, sono donne, l'interesse è per l'uomo...) inferiori da sempre e per sempre, ecco perchè non pagare le tasse, ecco perchè farsi sovvenzionare da soldi pubblici del "libero stato". Bella, la libertà...

Monday, January 22, 2007

laitakaupungin valot (le luci della sera)


probabilmente all'ultima edizione del festival di cannes non hanno avuto il coraggio di assegnare la palma d'oro ad aki kaurismäki. ha vinto ken loach, niente male, ma non è la stessa cosa. lo avrebbero fatto, ma è così difficile premiare un film così piccolo, così fragile da portare sul palmo di una mano. helsinki è notturna, fredda e irreale, lì dentro si muovono ombre e cani randagi, guardiani notturni e piccoli bar fuori orario. lì dentro si muove koistinen con lo sguardo di un novello buster keaton e le disavventure di un chaplin. lo sguardo catatonico di chi è trasportato a valle dal flusso inutile degli eventi, dall'idiozia assurda di certe esistenze. lavare i piatti, arrotolare una sigaretta o innamorarsi presuppongono lo stesso moto dell'animo, la stessa espressione mimica.
la trama diviene inutile, già scritta e persino indisponente nella sua voluta superficialità. gli eventi sono precedenti ad un finale già scritto, ma ciò che resta è il senso di immobilità del presente e dell'inesorabile 'sdrucciolare' delle cose.
tre o forse quattro sorrisi amari, alla jarmusch, volti ed espressioni ricercatissimi, scenari e povertà nell'inquadrature che sarebbero da aggettivizzare, se non fosse per quel cognome così ostico alla lingua italiana. kaurismäki assomiglia oramai solo a sé stesso, come la chitarra di marc ribot o la voce di waits, per citare due prestigiosi figli di lee marvin. la trilogia dell'assurdo vivere è compiuta. nuvole in viaggio, l'uomo senza passato e questo piccolo e fragilissimo film. leggero ed inutile come lo sono i piccoli gesti che riempiono i giorni, come tutto ciò che accade mentre non sta succedendo nulla.
aprire e chiudere un film con la voce di carlos gardel è segno del genio.
se ne raccomanda la visione ad un pubblico adulto.

Sunday, January 21, 2007

silver&gold


chiudo così questo mio trittico su neil young.

credo che più o meno tutti, o quantomeno i più fortunati possano dire di essere cresciuti sulle note di beatles e rolling stones o fors'anche dylan e neil young. ascoltando i dischi dei genitori, quando non addirittura dei nonni per i più giovani. questo per dire che in qualche maniera un po' come per tutti, i suoni del cowboy solitario venuto dal canada mi erano famigliari. qualche classico degli inizi e ancor più il progetto mirror ball con i pearl jam o la colonna sonora di dead man in piena epoca grunge. è solo nel 2000 però, che avviene la svolta. in corrispondenza dell'acquisto di silver&gold ed un conseguente ascolto ripetuto e continuo ai limiti del drone. e così quei suoni e quelle liriche vanno a fondersi col mio dna, con conseguenti fughe on the road alla ricerca degli spazi aperti (open range) tra campi colline e filari, tornanti e rette infinite rincorrendo un'alba o un tramonto sulle note di daddy went walkin o buffalo springfield again...

mr.crown

Friday, January 19, 2007

rivelazione

in molti si sono chiesti di cosa si trattasse nel caso del delirante video al post precedente. ecco qua:

"That's right folks!!!
Neil Young jams live in the studio with Devo and Boogie Boy!
This was a dream sequence in Young's film THE HUMAN HIGHWAY.
Young was a big fan of Devo and gave them a bunch of scenes in this film.
The Devo things are the best parts of the film."

e vi lascio con un commovente estratto live del neil young di oggi, dopo un aneurisma cerebrale e un album registrato in tre giorni come living with war. un album immediato e di protesta come solo dylan sapeva fare. un album all'insaputa della reprirse che se lo è ritrovato sulla scrivania con un messaggio chiaro e conciso: da pubblicare subito!

long life to the loner




mr.crown

Tuesday, January 16, 2007

e godetene tutti

mr.crown

Sunday, January 14, 2007

ausfarth/einfahrt

partenze e arrivi, ritorni e ripartenze, il vecchio con il nuovo, l'oblio e le obliterazioni perdute. poche centinaia di ore fa si stava partendo o forse si stava ritornando da un lunghissimo fine settimana cominciato con l'ennesimo party dei calamari e finito a duecento metri dal suolo su di una berlino algida e brulicante in un formicaio di strade e palazzi e scie luminose all'orizzonte. probabilmente il nuovo anno comincia davvero solo oggi, o solo oggi ci accorgiamo che di fronte c'è un tempo pieno di meticolose elaborazioni, riascolti, collaborazioni, idee, il vecchio che ritorna prepotente e solchi di vinile concentrici... gli incontri fattivi e i progetti mesmerici sono già una realtà, party di nozze, dj set oltre cortina e ulteriori sviluppi inattesi e preoccupanti!
da qui si riparte, da qui è impossibile ritornare!
calamari are really back!

Saturday, January 13, 2007


Eccoci di ritorno e le immagini come fotoricordo di emozioni tornano alla mente per poi subito svanire; girare senza soste, girare come anime in pena da un posto all'altro, come fossimo ragazzini, forse disabituati alla dimensione e alla sollecitazione di una grande città come questa. Una città che non dorme mai ma che allo stesso tempo non è mai frenetica. il passo è comunque lento seppure ci si muova continuamente. Tanti sono i luoghi e i locali visti che sarebbe impossibile e inutile nominarli. Comunque bere una birretta in cima alla torre di Alexander Platz vale il prezzo del biglietto.
Io sono già pronto per il prossimo viaggio! Quando Calamari?

Friday, January 12, 2007

Saddam is a shit man

l'ultima notte bagnata sferzati dal vento gelido, ore 3,05 e Aziz il kurdo ci offre il piu' buono dei kebab, il piu' dolce e il piu' amaro allo stesso tempo... johnny cash suona da una radiolina scassata e ti senti un po' piu' a casa e ti ritrovi un ragazzo kurdo che ti racconta in pochi istanti la sua vita, di come sia lontano da casa e ci come in fondo qui non sia felice, ma qui deve essere a lavorare 12 ore per notte, tutte le notti, al chiosco del Keb Up 1! parla un poco di calcio con crown, di Bologna con dust e io vorrei chiedergli qualcosa del kurdistan, ma lui non perde neppure un'attimo e ci anticipa tutti. Saddam is a shit man! e dice di voler tornare, perche' la la sua famiglia lo attende e una piccola casa per lui! Cash continua a suonare, e' il suo cantante preferito!

Thursday, January 11, 2007

il buco sotto berlino

qualcosa di realmente underground potrebbe essere piu´ verosimile? cosa c´e´di piu´ sotterraneo di ficcarsi sotto la terra! dentro la terra attraverso un tombino, in un buco! il nostro cicerone berlinese e´ stato davvero di parola, aveva promesso ai calamari una immersione nelle fondamenta della parte est, ma il problema era ricordarsi quale fosse il tombino! Morphine appena appresa la notizia si e´ fatto segugio, io e crown leggermente scettici e dust, che conosceva la metropoli, riteneva possibile tutto questo. il nostro orso Bruno, maestro di rullante e cuore da gigante, sosteneva di non poter ricordare aasolutamente quale fosse il tombino giusto, ma morphine non si arrendeva e continuava a sollevare pesi circolari di piombo fuso... ma niente, solo fogne e sorci! poi, quasi delusi e scettici l´illuminazione, nel senso che una fioca luce usciva notturna da sotto terra ed ecco la rivelazione. per un pertugio da speleologi ci siamo ficcati sotto per trovare un manipolo di sopravvissuti, in pelle, in nero e sorpresi di vederci giungere! punk teso, birra calda e monitor antelucani, soffitto basso e umido pregno, divani di recupero e graffitti tutto attorno.
qualcuno ha cantato le lodi del cielo sopra questa citta´, noi da calamari abbiamo voluto alzare il tappeto e guardare la polvere che la governante aveva nascosto, vedere il negativo e l´immagine capovolta!
incontentabili...

Tuesday, January 09, 2007

dopo berlino 1936

giusto il tempo di essersi assicurati che quella fosse davvero berlino ed ecco che i calamari non hanno perso tempo ed hanno subito abbattutto un record olimpico che resisteva dalle famigerate olimpiadi del 1936. al tempo i quattro luogotenenti della nazionale boema (Pristü, Uberdorf, Kloüster e Metzernvelder) vinsero la medaglia d´oro nella disciplina ´traversamento a squadre´ con il mirabolante tempo di 2 primi e 1 secondo netti! la prova, allora come oggi, si svolse nel tremendo e pericolosissimo incrocio di Rosenthaler Platz, otto arterie che si intersecano in un groviglio inestricabile e disordinatissimo, nel quartiere Mitte. i calamari appena resi edotti del fatto non hanno perso tempo e si sono cimentati nell´impresa, senza la minima preparazione atletica e satolli di una doppia porzione reale di pollo tandoori. di fronte agli sguardi basiti degli astanti e sprezzanti del pericolo, i quattro hanno percorso i 16 attraversamenti gridando "ma il verde dura pochissimo!" e ottenendo il tempo record di 1 primo e 58 secondi! scroscianti gli applausi di alcuni automobilisti sconfitti e dei passanti tutti, i quattro sono stati insigniti di un´onorificenza e di una targa che d´ora in poi campeggera´ sopra il famosissimo kiosko del turco aziz, il celeberrimo Keb Up 1!

Saturday, January 06, 2007

die schwarzen kalmare geht nach Berlin

la notte dei calamari non è ancora finita, la ritrovo sotto vuoto fuori dalle finestre di una casa che non mi appartiene, la ritrovo esattamente dove l'abbiamo lasciata ieri! non ho visto la luce, il giorno e forse un pallido sole, non ho visto l'alba e il tramonto! ancora il buio, roba da calamari!
giusto il tempo di ripiegare gli abiti neri e si riparte nuovamente. il party, l'ennesimo, ci ha visti mischiarci fra tanti amici e musiche amate, prelibatezze e brindisi a porte chiuse. non tutti hanno compreso la necessità del black dressed, ma certamente molte "calamare" sì! guardavo morphine che guardava dust che annuiva a mr.crown che si compiaceva di certe femmes fatales! in quale party è possibile ascoltare fred astaire, nino rota, belinda carlise e two long swordsmen, nino rota, clash, spencer davis group e fgth per poi chiudere il tutto con il coro ebbro di lou reed in berlin?
i calamari ringraziano tutti e salutano tutti, i calamari hanno altri party a berlino e impegni pressanti di lavoro, altri discorsi e nuovi orizzonti. giusto il tempo di chiudere di nuovo una valigia, radersi (? ma non si era detto mustacchi a berlino?) e uscire senza salutare!
i calamari partono sempre e non tornano mai!

nella foto: ragazzacci di strada presso la porta di brandeburgo

Wednesday, January 03, 2007

the party

credo sia giunto il momento degli inviti formali, perchè il party dei calamari neri è imminente...

dunque, la s.v. è invitata al party che si terrà presso il bronson (madonna dell'albero, ravenna), il giorno venerdì 5, 2007. le sale apriranno le porte intorno alle ore 23,00 e troverete all'ingresso un maggiordomo ad accogliervi. è gradito l'abito nero per i gentili signori e le loro signore.
vi sarà anche gentilmente offerta la possibilità di celarvi dietro una sobria mascherina che vi sarà consegnata dal maggiordomo stesso. la discrezione e la misura sono da sempre caratteristiche dei nostri ricevimenti. i gentili partecipanti saranno inoltre omaggiati di una spilla commemorativa (ltd 150) a ricordo del loro intervento alla serata. verrà offerto un buffet dove si compirà il mirabolante incontro fra la mora romagnola e le cozze, artificio culinario di inusitata maestria. sarete allietati dalle selezioni musicali di diego, kekko, chris, borguez, momo e blank, che vi proporranno un itinerario che parte dal folk pre-war fino a giungere all'indietronica, dal garage al blues, dal calypso a duke ellington! seguirà l'atteso concerto della black fanfare, una strepitosa orchestra composta da un solo elemento che vi allieterà con le sue sperimentazioni elettroniche. nella sala del cinematografo verranno proiettate alcune pellicole care ai calamari neri (citizen kane, mr. arkadin, touch of evil, wings of desire) e per la prima volta sugli schermi il film finlandese dal titolo "calamari union". di seguito si apriranno le danze che proseguiranno fino a tarda notte. sono a vostra disposizione due american bar e personale competente.

l'ingresso è gratuito.

R.S.V.P.
cordialmente,
i calamari neri

We're coming...


A mille anni dalla fondazione e dopo un anno di vita in rete qualcuno vuole festeggiare i Calamari. Evviva. E allora, grazie Bronson, stiamo arrivando...

Monday, January 01, 2007

the sons of lee marvin


il culto di lee marvin è uno dei più sentiti dai calamari, l'indimenticabile maggiore reisman a capo della sporca dozzina rimarrà per sempre nei nostri cuori. la leggenda narra che anche robert aldrich (che fine ha fatto baby jane ?) fosse uno dei nostri antenati.
ma questa è un'altra storia.

evidentemente non siamo soli e sarebbe assurdo pensarlo. dai rosacroce ai vedovi neri la storia delle associazioni segrete con i loro riti e rituali è una delle più varie, affascinanti ed eterogenee, che si sviluppa all'ombra di un mondo che non brilla di luce propria.


i segreti poi, in forma ludica sono tanto innocui quanto divertenti ed è per questo che voglio introdurvi ad una delle più prestigiose ed ambite società segrete di cui sono a conoscenza:
the sons of lee marvin.

fondata da jim jarmusch agli inizi della sua carriera , ne fanno parte tom waits e john lurie.
altri membri potrebbero essere richard bose, nick cave, iggy pop, thurston moore, mickey rourke e neil young che a vario titolo hanno effettivamente collaborato con jjarmusch nel corso della sua carriera.

è difficile entrare a far parte di questa ambitissima società segreta? sì e no. uno dei criteri fondamentali per accedervi è la somiglianza fisica (look like) vera o presunta con lo stesso lee, in modo da poter essere effettivamente credibili nella parte dei suoi possibili figli. da qui una logica esclusione di aspiranti candidate femminili. non meno importante una strong-attitude alla lee marvin

alcune testimonianze:

"A secret organization exists called The Sons of Lee Marvin - it includes myself, Tom Waits, John Lurie, and Richard Bose. We're initiating Nick Cave into it too. There are many honorary members too. I have a good story about it. Six months ago Tom Waits was in a bar somewhere like Sonoma County in Northern California, and the bartender said, 'You're Tom Waits, right? A guy over there wants to talk to you.' So Tom started getting a little aggressive: 'What the fuck do you want to talk to me about? I don't know you.' And the guy said, 'What is this bullshit about the Sons of Lee Marvin?' Tom said, 'Well it's a secret organization and I'm not supposed to talk about it.' The guy said, 'I don't like it.' Tom said, 'What's it to you?' The guy said, 'I'm Lee Marvin's son' - and he really was. He thought it was insulting, but it's not, it's completely out of respect for Lee Marvin."
~ Jim Jarmusch: "Jim Jarmusch's Guilty Pleasures:" Film Comment, May-June, 1992, pp 35-37.

"Just the idea of Marvin's characters being outsiders and very violent appeals to me. Some seem to have a very strong code - even if it's a psychotic one - that he follows rigidly."
~ Jim Jarmusch: "Jim Jarmusch's Guilty Pleasures:" Film Comment, May-June, 1992, pp 35-37.

"We are both members of an organization called the Sons of Lee Marvin. It's a mystical organization and they have a New York chapter, and we met at one of the annual meetings. It's some where between the Elks Club and the Academy Awards."
~ Tom Waits: Rolling Stone: Nov. 6, 1986.

mr.crown