Wednesday, November 29, 2006

Il Sistema


Libro-inchiesta e romanzo di formazione nella Napoli del "Sistema". C'è questo e di più in un'opera scritta con le budella in mano. Con l'odore del sangue che la gente calpesta dopo le sparatorie, il fetore che esce dai buchi nello stomaco e nell'intestino dei morti e dei feriti. Un libro vero, scritto con l'urgenza e la consapevolezza della sconfitta, ma che ancora non vuole o non sa rassegnarsi al male. "Io so e non faccio prigionieri", la parola come ultimo possibile anelito di libertà, testimonianza che diventa pesante come un macigno. La parola che può fare più paura del piombo se è vero che il ragazzo che le ha pronunciate, Roberto Saviano, classe 1979, ora dovrà vivere sotto scorta armata.

"..L'esproprio d'ogni prospettiva ha sottratto anche gli spazi della vista. Ogni prospettiva si imbatte in balconi, soffitte, mansarde, condomini, palazzi abbracciati, quartieri annodati. Qui non pensi che qualcosa possa cascare dal cielo. Qui scendi giù. Ti inabissi. Perchè c'è sempre un abisso nell'abisso. Così quando calpesto scale e stanze, quando salgo negli ascensori, non riesco a non sentire. Perchè io so. Ed è una perversione. E così quando mi trovo tra i migliori e vincenti imprenditori non mi sento bene. Anche se questi signori sono eleganti, parlano con toni pacati, e votano a sinistra. Io sento l'odore della calce e del cemento, che esce dai calzini, dai gemelli di Bulgari, dalle loro librerie. Io so. Io so chi ha costruito il mio paese e chi lo costruisce adesso. So che stanotte parte un treno da Reggio Calabria che si fermerà a Napoli a mezzanotte e un quarto e sarà diretto a Milano. Sarà colmo. E alla stazione i furgoncini e le Punto polverose preleveranno i ragazzi per nuovi cantieri. Un'emigrazione senza residenza che nessuno studierà e valuterà poiché rimarrà nelle orme della polvere di calce e solo lì. Io so qual è la vera costituzione del mio tempo, quel è la ricchezza delle imprese. Io so in che misura ogni pilastro è il sangue degli altri. Io so e ho le prove. Non faccio prigionieri.."
Gomorra di Roberto Saviano

Sunday, November 26, 2006

the black squids go to milan

Thursday, November 23, 2006

le particelle elementari


"io non sono di origine irlandese. sono nato a cambridge, e a quanto pare sarei rimasto profondamente inglese. spesso si dice che gli inglesi siano caratterizzati da un sangue freddo e da una riservatezza molto particolari che gli consentono di affrontare con humour gli avvenimenti della vita - ivi compresi i più tragici. è una cosa tanto vera quanto idiota. l'humour non salva; l'humour non serve praticamente a niente. uno può affrontare con humour tutti gli eventi della sua vita per anni, talvolta per anni e anni, in certi casi può adottare un atteggiamento umoristico fino alla fine; ciò non toglie che comunque la vita riesce a spezzargli il cuore. quali che siano le caratteristiche di coraggio, di sangue freddo e di humour che uno può sviluppare durante la propria vita, si finisce sempre e comunque col cuore spezzato. e a quel punto si smette di ridere. alla resa dei conti rimangono sempre e soltanto solitudine, freddo e silenzio. alla resa dei conti non c'è altro che la morte." walcott.

da "le particelle elementari" di michel houllebecq

i commenti nell'apposita sezione commenti

Monday, November 20, 2006

ornithology

...blackbird singing in the dead all night,
take this broken wings and learn to fly.
(Paul McCartney, 1942-1966)

onirico, ironico, ontologico, ornitologico... un sogno notturno, da upupa, nella gabbia aperta delle memorie e sul trespolo abbandanato che cigola. il sogno del volo e della migrazione a nord, il canto ancestrale della foresta. ghost tropic. ghost dog. spargo miglio per non smarrire la strada verso casa, un pollicino alato e malato. sul retro del cortile c'è Parker che modula il fraseggio nel gioco dell'imitazione, yardbird. e tenta la cinciallegra e l'allodola, la diomedea e il frullo furtivo che sfugge in alto. the robin's song. uccellacci e uccellini e la parola muta del santo. cambio il piumaggio e mi lavo nella polvere, sfuggo ...i'm a southern bird who stayed north too long! le ossa cave, le sacche aeree e lo sguardo rapace, un pettirosso da combattimento. lichens tentò di modulare un richiamo, da alzavola di valle... ramona cordova ha risposto. i calamari garriscono.

Thursday, November 16, 2006

calamari neri: missione berlino


vita da calamari.

in previsione dell'incontro rituale che si celebra ogni lunedì, press invia questa mail ai componenti del Gran Consiglio.

pressapoco ha scritto:

"vedo che vi siete scatenati e mi fa piacere che ci sia questa sana
voglia di farsi un giro. per questa volta me ne sto alla finestra
lasciandovi organizzare la cosa dicendo semplicemente che mi va bene
quasi tutto e l'impostazione low cost non è disprezzabile. direi che
se ne riparla lunedì davanti ad una polenta medicamentosa con funghi
sarciciccie e quant'altro...

dimenticavo... la polenta manda nello spazio!"

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il principe morphine risponde come segue:


"Per la polenta con funghi allucinogeni la mia casa è sempre aperta... "

i funghi come consuetudine provengono dalla riserva personale di miss dunaway e sortiscono gli effetti sperati, specialmente su dust che prende il comando di quella che in codice definiamo: missione berlino.


Dear dust,
Thank you very much for your e-mail.

No problem, we changed your reservation for you as follows:
Date of arrival: 08.01.2007
Date of departure: 12.01.2007


Best wishes from Berlin, and we are looking forward to welcoming you! black calamari to the Circus and this great city,


Lorenz
CIRCUS TEAM
The Circus
Weinbergsweg 1a
D-10119 BERLIN
Germany

Subway station:"Rosenthaler Platz" (line U8)

nella foto: il contatto a berlino (1923)


Sunday, November 12, 2006

kranky hits

kranky continua a sfornare meraviglie. sto ascoltando questa "two across the mouth" di boduf songs ripetutamente. valore aggiunto un clip ultra low cost tra dead man e blair witch project. blow up li ha piazzati in bella vista negli spot on di questo mese. si parla di doomed folk, per chi segue i calamari direi che ci troviamo in territorio gentleman losers o six organs of admittance, ma non solo...

Thursday, November 09, 2006

ramona cordova



ramona cordova è di sicuro uno dei nomi nuovi e più interessanti di una certa scena folk e si muove su coordinate care a devendra , le stesse cocorosie , walt disney e canterbury.

già si sprecano le leggende sul suo conto, di sicuro si sa che Ramòn Vicente Alarcòn è nato nel 1984 in Arizona. Di origine spagnola e portoricana da parte paterna, e haitiana e delle Filippine da parte materna, Ramòn scrive musica dall’età di 11 anni. Dopo essere stato in varie band, tra cui i Denver in Dallas, ha iniziato a scrivere THE BOY WHO FLOATED FREELY dopo avere assunto il nome di sua nonna materna, RAMONA CORDOVA.

Quando Ramòn era ancora un bambino, suo padre per farlo addormentare cantava vecchie canzoni e suonava la chitarra, e se non riusciva a dormire sua nonna gli dava un bicchiere di latte caldo e gli sussurrava all’orecchio delle ninnananne in spagnolo.

tutto questo porta ad un album fiabesco ispirato a biancaneve pinocchio e oliver twist, dominato dalla sua inconfondibile dolcissima e sensuale voce di bambino/a.

I francesi, che di solito su certe cose ci azzeccano, l'hanno adottato, facendone un piccolo culto.(gabriele ferraris - la stampa)

ideale per scaldare le ossa durante il gelido inverno o l'anima nel triste autunno

thanks kinky!

Contiamoci! Inizia da qui qualsiasi idea di gruppo, movimento, principio condiviso. 553519 persone hanno votato Kinky Friedman perchè volevano fosse lui a governare il Texas! Il 12,6 %! Con questi numeri e tenendo conto della popolazione votante, in Islanda avrebbe il 113,34% e diverrebbe immediatamente un island cow-boy così come Hazelwood divenne scandinavian cow-boy! Contiamoci! Kinky non c'è l'ha fatta, ma l'idea è passata! Quest'uomo si è presentato al Letterman Show e alla domanda su quale fosse la prima cosa da fare per il Texas rispose: Legalizzare la marjiuana! Quest'uomo è dei nostri! Contiamoci! Il nostro sostegno non finisce certo qui... I calamarineri hanno scelto il Bronson come ideale acquario d'azione e insieme allo staff di quel locale promettono...
Kinky Friedman Live at Bronson!
Stay tuned!

Sunday, November 05, 2006

muito obrigado


davvero oggi non importa più in quanti si era, ma chi si era. chi c'era a seguire rapito e sprofondato in un sofà le divinazioni mantriche di due ragazzi americani che sentiamo vicini. possono contare i numeri di fronte alla lunga improvvisazione vocale di lichens che si agitava con una eleganza di animale su una sedia scomoda? porteremo con noi il suono dei campanelli tibetani e della kora di ben vida, ci accompagnerà ancora quel tappeto devozionale innalzato alle divinità dei nostri ascolti. la materia dei loro ultimi dischi e materia preziosa, balsamo imbottigliato che lasceremo invecchiare insieme a noi, ma l'esperienza di quella sala buia sprofondata in un religioso silenzio è qualcosa per cui si deve ringraziare. e allora muito obrigado verso il bronson che ha creduto in questa esperienza, muito obrigado verso diego e kekko che la hanno sostenuta e più di tutto a chi c'era e avrà il privilegio di portare con sè questo ricordo. i calamarineri si sentono in dovere di ringraziare.
muito obrigado...

Friday, November 03, 2006

[2days)weird(event] secondo giorno

carla bozulich

hrsta (feat mike moya from godspeed you!black emperor)



mr.crown (calamari neri) sempre più a suo agio alla consolle del bronson

Wednesday, November 01, 2006

ben vida

Kamakura! Dov'è Kamakura? Ovunque sia, il viaggio per raggiungerla ha il suono etereo dei Town and Country di Ben Vida. Il luogo dev'essere diafano, celato e irraggiungibile. Oltre la civiltà del silicio e prima che tutto ebbe inizio. La scena è di un mattino primordiale, pastorale. Qualcosa di ancestrale come le atmosfere di C'mon (2002). Solamente un passaggio, uno dei tanti nella carriera del musicista di Minneapolis. La sua discografia è stratificata, sovrapposta come lo sono le sue collaborazioni e i suoi progetti. Le ascendenze nobili e gli orizzonti più ampi dello sguardo. Lui cita Morton Feldman e Derek Bailey, Erik Satie e Terry Riley, ma sono certo che nel suo lettore sta permanendo da molto tempo un ritmo africano o qualche raga indiano. Chitarrista sfuggente e irrequieto, polistrumentista e curioso sperimentatore. Nel 2000 incide Mpls per Boxmedia. Solamente chitarra acustica e un tributo alla tradizione folk blues americana, ma le strutture e gli approcci ricordano la musica contemporanea. Ma è nel 2004 che approda alla Kranky è fa uscire il suo progetto solista a nome Bird Show. Prima Green Inferno e nella primavera di quest'anno il gioiello che è Lightning Ghosts. Ho scovato da qualche parte in rete la definizione di trippy... magari tr(h)ippy è anche meglio; ma quello che è realmente difficile è collocare questo disco all'interno del nostro immaginario sonoro. Acustico e elettronico talmente compenetrati da restituire davvero una dimensione nuova. Fields recordings e tamburelli berberi insieme a poliritmie africane, la chitarra filtrata e suoni di piccoli ciondoli e ninnoli... una cornamusa attraversa il campo (lo dicevo io che era pastorale!) occupato da una visione onirica e psichedelica. Ma è la leggerezza di questo disco a lasciare stupiti. L'elevazione e la purezza di un rito mistico e ancestrale. Uno dei miei dischi per quest'anno.
Ben Vida aprirà la prima serata del [2days)weird(event] insieme a Lichens. I calamarineri insieme a BronsonProduzioni e Diego&Kekko cureranno la serata. Venerdì 3 novembre. Imperdibile. Poi parleremo anche di un sabato muliebre e che si preannuncia straordinario...