Monday, January 30, 2006

lunar park nella nebbia


in questo periodo di giornate uggiose ogni volta che esco dopo il tramonto scorgo a malapena i campi di fronte a casa, poi mi concentro un attimo e cerco le rotaie e poi il treno. adoro quel treno che attraversa i campi davanti all'orizzonte. salgo in auto e punto i fari nella nebbia , ed è tra quelle luci fioche e l'umidità che affiorano i fantasmi, sempre. forse evocati dai melanesian choirs delle isole benedette. o forse no. sono attimi in cui intuisci l'universo e non sai più se sono le domande o le risposte quelle che cerchi. la strada fa scorrere il paesaggio di fronte a te e i pensieri con loro ed è in quel momento che, quasi come in una ricerca casuale dei brani di un cd o di una stazione radio, un immagine emerge tra quei contorni sfocati. fortunatamente il pericolo è scampato e i pensieri sono corsi a lunar park , l'ultimo romanzo di bret easton ellis. lo adoro. bret. ma questa volta si tratta di una lettura imbarazzante ed irritante nella sua banalissima prevedibilità. pagina dopo pagina confidi nella svolta, nel colpo da maestro e man mano che prosegui nella lettura capisci che non arriverà mai. e quando anche l'ultimo lumicino di speranza è soffocato, a due dico due pagine dalla fine ritrovi l'ellis che conoscevi nella sua versione più dolce, consapevole e rassegnata. e ancora una volta i pensieri si sovrappongono al punto da non sapere se hai trovato delle risposte o se l'elenco delle questioni si è ulteriormente allungato. al punto che avresti voglia di ritrattare e dire che è l'ennesimo capolavoro del tuo eroe. ma non sarebbe giusto.

Friday, January 27, 2006

Giochino ignorante...

Parafrasando spudoratamente Nick Hornby, vi propongo di compilare una serie di classifiche ad hoc (d'altronde dovremo pur inventarci qualcosa per competere con quel blog del ravennate infestato di dj che sembra sappiano tutto loro...).
Le prime tre chart che vi proprongo sono:
1) I cinque migliori dischi da sesso, all'inizio di una storia
2) I cinque migliori dischi da sesso quando si è innamorati
3) I cinque migliori dischi quando di notte si torna da qualche parte molto sbronzi.

A voi, calamari!

Friday, January 20, 2006

Addio Wilson...

Oggi se ne è andato Wilson Pickett. Renato Zero mai?

...camminatori, scivolatori, trottatori.


...conosco un camminatore instancabile che calca la pianura silente, un filosofo tabagista che si nutre di smog e usa vecchie corriere per muoversi lento, un'uomo che rifiuta doverosamente l'oliva nel cocktail martini e non conosce il significato dell'ossimoro "ultimo bicchiere", un'assiduo cliente di motel della propria città alla ricerca di quello strano odore che fuoriesce dai libri di Ellroy, un strenuo difensore della tesi che recita "non solo Dylan non è mai morto, ma temo che non sia neppure mai nato", un'ascoltatore indefesso degli acetati usciti immediatamente dopo la crisi del '29, un fine dicitore che preferisce omettere le vocali della parola laphroaig! Ebbene quest'uomo sostiene che Capossela ogni volta che apre bocca o tocca un pianoforte dovrebbe pagare le royalties in egual misura a Tom Waits e al suo avvocato astigiano. Io dissentirei, ma non fateglielo sapere! Oggi esce "Ovunque proteggi", il nuovo album di Vinicio... forse dovremmo ordinarne un'altro e discutere ancora un po'?
...chi conosce l'incipit di "Land of 1000 Dances"? Quel one-two-three che è balsamo per le ginocchia e sangue alla testa della danza? Scivoleremo ancora sopra un dancefloor con quella voce che si è spenta e non dimenticheremo Wilson "wicked" Pickett! Morphine mi ha preceduto e io mi associo...
Terza ed ultima questione... la pongo così come si affaccia sovente al "soglio pontificio" dei miei pensieri... Che fine ha fatto Varenne?

Wednesday, January 11, 2006

...il giorno salvato



...credo sia giunto il tempo di parlare della cosa che maggiormente ci unisce, che ci tiene svegli la notte e ci fa allungare la strada per attendere la fine di un brano, che ci profuma la mente e ci addormenta il cuore... la musica non cambierà il mondo (il vostro mondo!), io oramai sono compromesso! la musica non cambia la vita ma salva i giorni, i mattini e i densi pomeriggi... e le notti poi! e allora se è giunto il tempo io dirò la mia e a voi la replica... il giorno salvato da un disco lontano, ritrovato e già amato... Linda Perhacs e i lontani anni '70, la California e un sogno ancora intatto... il disco si intitola "Parallelograms" e da poco qualcuno lo ha pure ristampato... lascio ad altri i dati tecnici e la pura critica, io resto dietro le mie palpebre chiuse e annuso l'aria che già profuma... la voce è di seta e cristallo, il sogno è lì e già lontano... basta così! cercatelo, trovatelo o vendete l'asciugacapelli per procurarvi il denaro... scambiatelo o barattatelo ma fate in modo che abbia a che fare con la vostra vita, è solo un piccolo consiglio! Vi aspetto calamari, parlatemi dei vostri sogni... iniziatemi!

Saturday, January 07, 2006

elefanti e topolini

forse si era creata un'atmosfera di attesa, immotivata, come se questo lungo silenzio, la lunga gestazione, potesse preludere ad un messaggio profondo, dai significati universali.. eccomi qui e l'elefante ha dunque partorito solo un topolino.
M. sicuramente influenzato dagli eccessi di spiriti e calorie si era lanciato tra una festa e l'altra in un j'accuse contro le meschinità del nostro tristo paese; chapeau! dunque (sempre che si scriva così), ma devo dire che a me sempre più spesso mancano parole o forse in alcuni momenti il mio cinismo, o disillusione che sia fanno si che non le abbia.
Ogni anno che passa dovrebbe dare in dote maggiore consapevolezza e sicurezza nel comprendere le cose che ci circondano e forse per qualche tempo anche per me è stato così, ma ora mi pare che ogni anno che passa provochi in me maggiore disorientamento, come se le cose via via perdessero i loro contorni e diventassero sempre più difficili da distinguere..

Thursday, January 05, 2006

Calamari molto neri...



Allora, vista la grande e ansiosa aspettativa, pubblico una foto della nostra performance alla Convention Hall di Brandedelfia l'anno passato...

foto di gruppo


...giungono svariate richieste a proposito della pubblicazione di una foto di gruppo dei calamari neri... ora, si potrebbe pensare ad un collage, oppure ad un appuntamento con autoscatto o semplicemente ritirare fuori quel rullino in cui al lago facemmo indietreggiare un po' troppo il fotografo... attendo idee, e per ora vi spedisco una cartolina dalle mie ferie nell'Idaho...

Wednesday, January 04, 2006

presenze occulte


strano, ogni tanto qui c'è qualcuno che muove le frasi, scambia le lettere, muta i colori, mescola le carte. sembrerebbe sempre tutto a posto se non fosse per alcuni impercettibili particolari... comincio a preoccuparmi (per ora solo delle mie condizioni...)
non ho il coraggio di chiedervi se lo avete notato anche voi...

Monday, January 02, 2006

Primo (e ultimo) commento sulla misera realtà

La parola giusta è: stanchi. Cresce in tutti la stanchezza di non capire, di essere presi in giro, del dire e disdire, della recita continua. Churchill prometteva ai suoi lacrime e sangue, chi ci governa tarallucci e vino e promesse non mantenute. Il nostro chiede sacrifici e finge di diminuire le tasse. Che senso ha? Nessuno. Non lo sa che in tema di soldi gli inganni sono impossibili: o li hai o non li hai, o arrivi tranquillo alla fine del mese o ti incazzi tra debiti e rinunce. Le bugie vanno bene quando le cose vanno bene, se no hanno, come si dice, le gambe corte, e se tu cerchi di tenerle in piedi con altre bugie aumenti la stanchezza. Le menzogne da sole non bastano: o esci dalla scena o ricorri alla forza, non esiste via di mezzo. Dire che il regime non c'è, che giustizia e libertà regnano sovrane non basta, anzi aggiunge stanchezza a stanchezza perchè sono cose che la gente misura sulla propria pelle. Non sei un suddito obbediente, uno che le beve o fa finta di berle? Beh, non è che non succeda niente, succede che perdi il posto, che scompari. Succede che si moltiplicano i vili e al tempo stesso i servi, succede che una parte dei tuoi conoscenti prende le distanze da te e una parte è pronta a diffamarti, e trovarti di fronte alla mediocrità del genere umano stanca, ti toglie la voglia di riprovarti a raddrizzarne il legno storto. Le conferenze stampa dove si mente o si recita stancano. Il denaro è denaro, e allora a che serve dire che con una mano ti diminuisco l'Irpef e con l'altra ti aumento le tariffe, l'Ici, l'Irpeg? A cosa serve, se anche il più ignorante in matematica si accorge di non arrivare da uno stipendio all'altro? La gente è sempre più stanca di non capire, non solo in politica ma in economia, in tutto. O almeno capisce che questa abbondanza di novità da conoscere, da usare mira a una cosa sola: fotterti, portarti via i soldi, moltiplicare i tuoi bisogni inutili.
La libera concorrenza nella telefonia, nella televisione (?), nelle imprese si traduce nel fatto che ogni due mesi ti cambiano le regole, gli apparecchi, i telefonini, gli abbonamenti e se non ricorri a un tecnico, a un consulenete, a uno specialista non sai cosa farne di tutti i tuoi gadget. In economia finalmente abbiamo capito una cosa: che non ti informano, che usano un linguaggio tecnico, ermetico, un po' perchè la materia è complessa ma soprattutto perchè quelli che sanno ci rubano sopra. E anche questo stanca, perchè alla fine della fiera e dei misteri della new economy ti ritrovi con meno soldi di prima, e la vecchia storia dei furfanti furbi che portano via i soldi agli onesti ingenui, anche lei stanca.
Stanca poi enormemente la stupidità del potere. Da noi questo giocare a fare i furbi con le tragedie del mondo, la nostra flotta che prende armi e bagagli per contare nulla e farsi sparare addosso nel nome del "io c'ero", è la solita ipocrisia. Per convincere chi? Nessuno, perchè tutti sanno che in fatto di armi e di guerre contiamo zero. E questo più che stancare avvilisce, ti implica in una sporca commedia, in un intreccio di viltà e di bassa furbizia.
Buon anno.