squallore e delirio a Ravenna
Quello che è successo a Ravenna tra il 18 e il 20 luglio è quanto di più squallido e triste (ma anche tragicomico, volendo) sia mai accaduto in quel paese (o almeno così mi riferisce chi è di Ravenna). La sera di mercoledì 18 luglio si inaugurava, in ambito Ravenna Festival, quello che da mesi veniva definito l'Anfiteatro di Marinara (luogo su cui cominciava ad aleggiare una sorta di mistica leggenda, non avendolo mai visto nessuno, nemmeno a un mese dalla sua inaugurazione...), con il concerto di Pat Metheny e Brad Mehldau. Bene. Io c'ero, e la prima cosa che mi ha riempito di gioia è stata constatare quanto ottimismo e fantasia regnino ancora nel cuore di certi personaggi: l'"anfiteatro" infatti altro non si rivela che una tribuna di tubi Innocenti e una stesa di sedie di plastica su di un enorme, orrendo parcheggio appena bitumato. Comunque. La cosa ben più agghiacciante avviene dopo due tre pezzi del concerto, quando Metheny, proprio su di un tenuissimo attacco di chitarra acustica, si trova sovrastato da un sottofondo tipo techno proveniente da chissà dove (ma il mercoledì è notoriamente la serata con più feste nei bagni di Marina di Ravenna, lo sanno anche a Napoli) che rende il tutto alquanto incongruente. Certo, la situazione migliora con l'ingresso sul palco di basso e batteria, ma ad ogni calo di ritmo il tunz tunz incombe sull'"Anfiteatro". Morale, alla fine del concerto Metheny esce, ringrazia il pubblico e dice, testuali parole, "Avremmo suonato anche tutta notte, ma è davvero impossibile competere con una discoteca, e questo lo voglio dire chiaramente a chi gestisce questo posto. Voi siete stati meravigliosi, ma credo che stasera siate stati tutti fregati (cheated)". Mica cazzi, detto da uno che di solito se la suona bello tranquillo senza mai atteggiamenti alla Keith Jarrett. Comunque, tutti, a questo punto, ci si chiede come finirà la serata di venerdì 20, cioè due giorni dopo, con Paolo Conte che deve esibirsi nello stesso "Anfiteatro". Si ipotizza uno spostamento al Pala de Andrè (ma poi no, perchè altrimenti che figura di merda ci fanno il Festival e la nuova struttura di Marinara, che avrà pagato trillioni di euro per agganciare la propria immagine al Festival?). Ergo ecco la soluzione: un'ordinanza ad hoc del sindaco di Ravenna per vietare qualsiasi tipo di attività musicali nei bagni di Marina di Ravenna la sera del concerto. A parte lo schifo di una mossa del genere, mi chiedo se una roba del genere sia anche solo minimamente costituzionale/legale. Come si fa a dare per legge più potere ai diritti di un imprenditore (dunque di un cittadino) rispetto a un altro? Da quando i diritti di Ravenna Festival, almeno alla luce del sole, valgono di più di quelli del bagno XY? Ma poi andatevi a leggere l'ordinanza del sindaco sul sito del comune di Ravenna. Roba da cabaret puro. A chiudere poi in bellezza questa bella vicenda, la solita patetica stampa locale, che non ha aperto bocca. Anzi, ad un mio caro amico che si trova nella sconfortante posizione di scrivere per uno di questi "giornali" locali, è stato addirittura censurato il pezzo in cui riportava le dichiarazioni di Metheny. Se qualcuno credeva ancora che in Italia si vivesse in uno stato di diritto, wake up.