Thursday, March 29, 2007

L'Aldina



La Trattoria Aldina, in pieno centro a Modena è uno di quei posti del palato e dello spirito che ancora per poco (purtroppo) costituiscono un rifugio sicuro per chi non è capace di abitare i tanti non-luoghi nati come funghi, muffe?, nelle nostre città. Supermarket, iper, multisale, sale giochi, parchi tematici, mense, fastfood, templi maya (e attrazioni indios che in realtà sono ucraine) a mirabilandia, pub irlandesi in ciociaria (ma che bisogno c'era?) e l'elenco potrebbe allungarsi quasi all'infinito.
La Trattoria è al secondo piano di un vecchio edificio in una delle traverse che confluiscono nella piazza centrale di Modena. Dentro vi aspettano colori tenui sul giallo e sul marroncino chiaro, tovaglie fresche di pulito, e il menù del giorno, sempre diverso ma sempre vario, nel quale scegliere tra le prelibatezze della cucina regionale emiliana, tortelli di carne, o di zucca, cannelloni, tagliatelle al ragù, crespelle.
Quando la Trattoria Aldina chiuderà spero di non esserci più nemmeno io.
La Trattoria Aldina è in Via Albinelli 40 ed è aperta solo a pranzo. Se ci passate lasciate un tavolo libero e quattro sedie per i calamari.

Wednesday, March 28, 2007

sunshine

quando nella mente di un uomo si manifesta per la prima volta il pensiero che i tempi sono cambiati, che non sono più quelli di una volta.?
di generazione in generazione è un'idea che si tramanda inesorabile come lo scorrere dei giorni. credo sia il momento in cui la vita ti sorpassa da destra mentre tu ti sei sempre preoccupato di controllare lo specchietto a sinistra. da quel momento sognerai al passato e non farai altro che preoccuparti di sistemare le cose.



mi è sembrato si parlasse anche di questo mentre scorrevano le immagini dell'ultimo buscadero (titolo originale: junior bonner) magistralmente interpretato da quello steve mcqueen icona intramontabile dell'epica di peckinpah.



junior bonner
Regia:Sam Peckinpah (nella foto)
cast: Steve McQueen, Robert Preston, Ida Lupino
Produzione USA 1972
durata 102'

"se questo mondo è tutto per i vincitori, che cosa resta ai perdenti?"
grida ace bonner(robert preston) al figlio junior che gli risponde laconico
"qualcuno deve pur tenere fermi i cavalli"


junior bonner fu di certo un insuccesso al botteghino, ma rimane l'opera di un grande regista e di un cast eccezionale. uno splendido western crepuscolare summa della poetica dei perdenti, malinconica e affascinante, sincera ed emozionante.
scorrono i minuti e sembra non succeda mai nulla, ma tra quei tempi dilatati, i ritmi e le tensioni mai fuori controllo, dialoghi essenziali e intensità di sguardi, c'è tutta l'ineluttabilità della vita, l'avanzamento inesorabile del progresso, la triste consapevolezza che nulla sarà più come prima.
steve "the king of cool" mcqueen ammicca come non mai, la sua sfida continua inseguendo quegli 8 secondi che possono ancora significare molto, ma saranno solo un'altra consapevole tappa verso il tramonto.



note:
mamma bonner è interpretata da quella ida lupino protagonista vent'anni prima di "una pallottolla per roy"

sunshine è il più terribile dei tori un vero mostro che ha nella sua carriera un record di 29 cowboys disarcionati prima dei fatidici 8 secondi necessari per superare la prova.

nel film compaiono solo lattine di miller



Sunday, March 25, 2007

the devil's rejects





"I am the devil, and I am here to do the devil's work"


in attesa di quel grindhouse che vedrà ancora una volta in cabina di regia la coppia san quentin tarantino e robert potrei fare di più rodriguez che cercherà di rinverdire i fasti di pulp fiction, mi sono gustato lo sfolgorante seguito del maledetto la casa dei 1000 corpi. ancora una volta rob zombie in cabina di regia.




se avete amato dal tramonto all'alba, john carpenter's vampires, near dark, texas chainsaw massacre, ma anche thelma&louise, fire walk with me e il cinema di sam peckinpah e non riuscite a fare a meno di subire il fascino del reverendo manson, quello vero, questi sono i 100 minuti giusti per scolarvi un six pack mentre vi ingozzate con sudici pop corn, comodamente sprofondati sul divano, e sullo schermo si susseguono freneticamente fughe, massacri, torture, vendette, clown, pervertiti, freaks, sceriffi psicopatici, ritardati mentali, tette e culi e troie. dialoghi che farebbero impallidire il più sozzo dei camionisti.

un road movie epico e maledettamente riuscito.




Death walks behind. Hell waits ahead.

colonna sonora che più sudista non si può tra allman brothers band, kitty wells, terry reid, buck owens, otis rush, elvis bishop, e un finale da pelle d'oca sulle note di free bird dei lynyrd skynyrd.


A Tale of Murder, Madness and Revenge.


un cast di prim'ordine per i fans dei b-movies e una sfilza di cameo alcuni nemmeno accreditati
Regia: Rob Zombie
Interpreti: Sid Haig, Bill Moseley, Sheri Moon Zombie, Ken Foree, Matthew McGrory, Leslie Easterbrook, Geoffrey Lewis, Priscilla Barnes, William Forsythe, E. G. Daily, P.J. Soles, Deborah Van Valkenburgh, Mary Woronov
USA 2005 - durata 101'

MPAA Rating:
R for sadistic violence, strong sexual content, language, and drug use.

incredibile come negli stati uniti si sia beccato una R mentre in italia nemmeno un vm14. probabilmente e fortunatamente nessuno si è preso il disturbo di guardarlo prima di distribuirlo.

curiosità: il titolo originale "the devil's rejects" è stato tradotto in italia "la casa del diavolo"

Ponte Pattoli è la sede della quinta circoscrizione del Comune di Perugia, che comprende anche le frazioni di civitella benazzone, Morleschio, Cordigliano, Ramazzano - Le Pulci, Casa del Diavolo e Resina. Ha circa 4.600 abitanti, distribuiti su una superficie di 41 km².

Thursday, March 22, 2007

due pesi e due misure


E' sempre bello vedere come la vita di un uomo non abbia affatto lo stesso valore, a seconda di chi sia l'uomo in questione, di che cosa faccia, da dove venga. Penso ad esempio a Enzo Baldoni, giornalista free lance sequestrato e assassinato in Iraq da tali "Armate islamiche", nell'agosto del 2004. Una faccenda naturalmente sporca e diametralmente opposta a quella che ha visto protagonista un altro giornalista, Daniele Mastrogiacomo, fortunatamente conclusasi nel migliore dei modi. Evidentemente un giornalista "piccolo", un free lance senza una grossa testata alle spalle, non valeva "tutti gli sforzi possibili" del governo italiano, come non valeva, ovvio, una qualsivoglia mossa o parola del Vaticano, che forse non riteneva Baldoni abbastanza cristiano. Morale, dopo tre anni di questo povero cristo non si è nemmeno ritrovato il corpo, nè tantomeno fatta alcuna luce sull'accaduto. Ma di sabbia, si sa, in Italia ce n'è a pacchi...

Tuesday, March 20, 2007

...we all scream for ice cream!


titoli di testa...
cominciava così down by law di jim jarmusch. era il 1986. cominciava con la musica di john lurie e si intuiva che qualcosa di irreparabile stava accadendo. il contagio daltonico di quel bianco e nero era irreversibile. di lì in avanti avremmo sognato sempre e solo con quelle tinte. ci saremmo invaghiti definitivamente dei losers, dei dharma bums, degli outsiders. di quella fauna sotterranea fatta di figure sghembe, di parole biascicate e di storie perse in partenza.
qualcuno entrò in quel cinema perchè non aveva mai visto tom waits "dal vivo", qualcuno perchè c'era benigni... altri erano consapevoli di ciò che stava per succedere!

più di vent'anni dopo quell'immaginario resta immutato, intoccabile e in odore di beatificazione pagana. viene citato, imitato ed evocato, ma nel frattempo i figli di lee marvin sono già altrove, incuranti dei lasciti testamentari... tutto scorre inesorabile!
ci sono registi che ucciderebbero per poter dire di aver realizzato uno qualunque fra dead man, ghost dog o broken flowers. waits è costretto a far uscire una tripla raccolta per sedare lo smarrimento che ha creato con real gone, lo stesso che colse tutti all'avvento di sworfishtrombone. e john lurie se ne va pesca, l'africa nei pensieri e comodi mocassini ai piedi!
e benigni... beh, benigni lo sappiamo! ma in quel film era l'elemento terreno, l'ipotesi di normalità (!?!) che tratteneva il film dallo scivolare nell'impensabile...

Sunday, March 18, 2007

magnolia



magnolia è prima di tutto una pianta



Le Magnolia hanno foglie alterne, ovali o ellitiche, generalmente grandi e coriacee, perenni o decidue, fiori solitari, grandi, generalmente a forma di coppa, con perianzio formato da 6-9 tepali petaloidi (petali e sepali indifferenziati), gli stami numerosi sono lamellari, i carpelli sono disposti a cono sul ricettacolo, viene considerato dai botanici un fiore primitivo, tanto che erroneamente per molto tempo si è ritenuto che le Magnoliaceae fossero state le prime Angiosperme apparse sulla terra (il fossile più antico di questa famiglia risale a 95 milioni di anni fa).



ma anche un film di paul thomas anderson (che non ho visto e forse dovrei)



Los Angeles. Varie esistenze s’intrecciano lungo questa metropoli: dal maschilista guru televisivo, al miliardario morente con la moglie ormai in pieno esaurimento nervoso, al piccolo genio dei quiz che dovrà vedersela con un vecchio presentatore affetto da cancro, ad un poliziotto che si ritroverà a scoprire l’amore di una cocainomane, e tante altre vicende che s’intrecciano nella città degli angeli.



magnolia è soprattutto una piccola cittadina del rhode island nella quale si è verificato un evento eccezionale.
un passaggio di contro il mondo, contro la vita nel quale michel houllebecq ci introduce alla relazione tra sonia haft greene e howard philips lovecraft



"(sonia) pare che si innamori di lui immediatamente. lui, invece, mantiene un atteggiamento riservato. la verità è che lovecraft non ha alcuna esperienza in fatto di donne. è lei a dover fare il primo passo, e anche i successivi. lo invita a cena, va a trovarlo a providence. infine, in una cittadina del rhode island chiamata magnolia, prende l'iniziativa e lo bacia. lovecraft arrossisce, poi sbianca. quindi, visto che sonia lo prende garbatamente in giro, è costretto a spiegarle che è la prima volta che qualcuno lo bacia da quando era bambino.
questo avviene nel 1922, e lovecraft ha trentadue anni."




lo scorso 15 marzo 2007 ricorreva il settantesimo anniversario dalla morte del solitario di providence.




un ringraziamento particolare al pulpito dispensatore di omaggi graditi. un calamaro gigante busserà alla tua porta...

Friday, March 16, 2007


..A parte il sesso e più o meno il secolo, che cosa possono avere in comune Freud, Hitler, Lenin, Dalì, Strindberg o D'Annunzio? L'Isola dei Morti.. Questo è l'incipit di uno dei vari siti in cui si parla di questo straordinario quadro di Arnold Boecklin.
Tutti questi personaggi e molti altri appartengono al club fantasma che riunisce chi idolatra l'Isola dei Morti, a volte fino quasi a perdere la propria vita.
Questo pittore tra il romantico e il simbolista lavora nell'ottocento ma influenza in maniera, sottile forse, ma prepotentemente, il novecento e tutti i suoi travagli politici, le sue guerre e i suoi lutti, le sue utopie.
Sappiamo che questo quadro era stato dipinto deliberatamente perchè si potesse sognare guardandolo, infatti così era stato chiesto all'autore dalla committente.
Sappiamo che Hitler aveva una delle 5 versioni del quadro realizzate da Boecklin nel suo studio a Berlino e probabilmente si suicidò al suo cospetto all'annuncio dell'entrata dell'Armata Rossa nella capitale tedesca e sappiamo anche che Lenin ne aveva una copia appesa in una delle sue stanze nel suo peregrinare prima del ritorno in Russia alla guida della Rivoluzione Sovietica..
Coincidenze? Sicuramente si, ma coincidenze pesanti..
Una figura bianca si muove sulle acque con una piccola barca verso una piccola isola di cipressi. Una rappresentazione banale dalla descrizione ma quale turbamento ci lascia e quale domanda (senza risposta) pone questo quadro non ci è possibile esprimere.

Thursday, March 15, 2007

calamaresco

....l'aggettivo non esisteva ed ora c'è!
calamarineriano è ostico, impronunciabile e di maniera.
calamaresco invece sa di guascone, di qualcosa di epico con cappa e spada, di alonso chisciano contro i mulini, da letteratura abbandonata alle pagine ingiallite, alle avventure immaginate e mai vissute, sa di epopea e di frontiera, di polvere e di pirati... calamaresco è raggiungere inspiegabilmente 100 post e celebrare un non compleanno, e augurarsene molti altri da non celebrare, guardare indietro e ritrovare in ordine stracco le parole perdute...


black merda la genesi la testimone gianni clerici calamari ripieni misera realtà presenze occulte foto di gruppo molto neri elefanti e topolini linda perhacs camminatori scivolatori trottatori wilson pickett hornbyana luna park nella nebbia luigi tenco christopher walken lou reed brassens niafunkè merdavsmortadella maria laura rodotà howe gelb say valley maker bambini bolliti dieci ragazze x bananas denti stretti (in)fausto ieri, moggi e domani valerio magrelli we are back building up... autunno robert frost sateenkaarisuudelma calamari union guanti neri micah p. hinson jeffrey eugenides il sacerdote kinky friedman world trade center kazoo panda kiss cage's cage ben vida [2days)weird(event] muito obrigado thanks kinky ramona cordova kranky's hits missione berlino ornithology michel houllebecq the black squids go to milan roberto saviano mono costolette d'agnello ego te absolvo pinochet theme time radio hour live and let die skip james chtulhu il verdetto the sons of lee marvin we are coming the party die shwarzen kalmare geth nach berlin rosenthaler platz il buco saddam is a shit man alexander platz ausfarth/einfahrt devo rivelazione neil young silver&gold laitakaupungin valot enough is enough ronin il calamaro bruno dorella il gigante squid news folk as hell arnold&joanna love is the greatest joke no pussy blues del calamaro amore om oVo 9 settembre 2001 marvin pontiac dorothy devastations cody chesnuTT louis cyphre & co. current93 whore pigs shortbus

Wednesday, March 14, 2007

sex not bombs

dall'avvento delle multisale, il cinema preferisco godermelo sul divano di casa al riparo da luci clamori bowling e bruschetterie subliminalmente inneggianti al ventennio.

collezionare dvd è divenuto un hobby in più e lo champagne un degno compare.

ieri notte mi sono gustato il tanto chiaccherato shortbus, una commedia in cui la favola dei buoni sentimenti in un mondo sempre più prossimo all'implosione, si incastra perfettamente con sesso esplicito di ogni sorta: gay, fetish, etero, di gruppo, accessoriato e non.
é stato definito da Variety, il film a più alto contenuto erotico mai realizzato in America al di fuori dell’industria del porno!




"...è un tipico film newyorkese, come lo sono i film di Woody Allen".
e si riprende anche un altro dei temi a me più cari, la consapevolezza dell'impossibilità, ai giorni nostri, di invertire la tendenza, come ammette lo stesso regista john cameron mitchell: "E' come essere negli anni '60, solo con meno speranze. " il sesso come mezzo e non un fine.

non è un film semplice nè tantomeno banale perchè come nel miglior pop c'è tanto lavoro dietro le quinte (e come poteva essere altrimenti) cura dei particolari e talento vero negli arrangiamenti che rendono il tutto così scorrevole piacevole patinato e glamour. nonostante si metta un piede e fors'anche qualcosa in più nella mai doma scena off newyorchese ci si sente perfettamente a proprio agio. e in seconda battuta si è portati decisamente a riflettere. non a caso il regista ha impiegato ben tre anni di lavorazione con un cast accuratamente selezionato, outing e sesso di gruppo per snocciolare l'intero script nel modo più esaustivo possibile. in molti gli attori che recitano semplicemente se stessi, su tutti citiamo il maestro di cerimonie justin bond .


e seppur protetta da immagini pulite e patinate si respira perfettamente quell'atmosfera naive di gioia solidarietà e disperazione tipica dei freaks e dei disadattati in genere con il gusto per broadway, le paillettes i lustrini e gli inni cantati in coro a esorcizzare una condizione di solitudine altrimenti insostenibile. a più riprese ti aspetti di vedere comparire baby dee o addirittura lo stesso antony .






colonna sonora impeccabile che non a caso esce sulla label personale di bright eyes, tra yo la tengo, animal collective e scott matthew .

se voleste catalogarlo potreste inserirlo tra , priscilla ed hedwig, ma anche kids, gummo, gola profonda, doom generation, scarlet diva e certo van sant.

esiste anche un blog nato a supporto dell'uscita del film che continua ad aggiornare sulle avventure reali dei vari protagonisti: the salon

ps: cento di questi post ai calamari neri

Monday, March 12, 2007

whore pigs

Thursday, March 08, 2007

wish i'll be there


a chi non avesse ancora acquistato i biglietti per l'atp suggerisco caldamente di attivarsi per quelli del donau festival che si terrà appunto nella vicina austria il 20 e 21 aprile, con un prequel il 19.

il cast è curato personalmente da david tibet e questa è la bill definitiva con l'aggiunta in extremis di sunn o))) al posto di marc almond.



Baby Dee
Bonnie "Prince" Billy
Current 93
Cyclobe
Fovea Hex
Hush Arbors
Julia Kent
Larsen featuring Jóhann Jóhannsson
Little Annie
Nurse With Wound
Matmos featuring Jay Lesser
Om
Pantaleimon
Simon Finn
Six Organs of Admittance
Sunn O)))
DJ sets by JG Thirlwell and Khan Oral


tutte le info qui


gli stessi current 93 sono stati poi invitati all'atp di maggio come potete leggere dalle parole dello stesso tibet qui sotto:


"Current 93 will be playing at All Tomorrow's Parties in Minehead, Somerset, England on one day between 18–20 May, 2007. At the moment we are not yet sure which day we are playing, but will update as soon as we know. More details at: www.atpfestival.com/events/vs-the-fans/.


I might point out that Current 93 haven't been picked by the fans."

Wednesday, March 07, 2007

Louis Cyphre & Co.

quand le ciel bas et lourd pèse comme un couvercle
sur l'esprit gémissant en proie aux longs ennuis,
et que de l'horizon embrassant tout le cercle
il nous verse un jour noir plus triste que les nuits...

...quando i pensieri rigirano sinistri e tortuosi attorno se stessi, come cani alla catena, e suonano di ruggine e digrignare di denti. quando non ricordi che giorno possa essere e in quale parte della città ti svegli, di chi questa stanza e come ci sei finita. quando i pusher si scannano per il tuo territorio e l'orizzonte più ampio sono i bordi di uno specchio sdraiato, uno specchio che riflette a stelle a strisce l'immagine slabbrata del tuo volto. quando la frenesia e il freddo prendono gli zigomi e li tormentano di febbre e metallo, e il sapore in gola si fa amaro e secco, il cuore, i fremiti e gli spasmi. quando il ricordo è perduto e il futuro più probabile è riuscire a raggiungere il bagno in tempo, per svuotare e ricominciare, fra il sudore e macchie rapprese di chissà cosa. quando il sesso duole e i graffi friggono come di sale e acido e nell'oscurità altre mani gelate ti ritrovano e ti strattonano, ti frugano senza trovare il principio e la fine. quando le parole non servono proprio a niente, e dal pozzo non si vede che un pendolo che cigola, che dondola come un appeso al ritmo oramai stupido di una tua canzone che suona nell'altra stanza, che riconosci e non vorresti ascoltare ancora. quando Mr. Louis Cyphre ti offre i suoi servigi e attende solamente che tu scenda ai piani bassi per firmare l'accordo. quando è così...


...welcome home Britney!

Saturday, March 03, 2007

...en attendant Cody!

lo aspettiamo e non giungerà... lo aspetteremo ancora, invano. cinque anni di separazione e di lontananza, di attese e falsi movimenti. anni pieni e vuoti, anni di silenzi inspiegabili e promesse vane. the headphone masterpiece ci ha lasciati orfani di una desiderio, del suono primordiale della black music, di qualcosa di ruvido e sporco, qualcosa che sfugge e graffia, di una musica nuda e essenziale. un quattro piste vintage e la melodia in pugno, una voce che diviene seta e catrame e l'idea folle di mccartney in jamaica al sole di kingston, di un quincy jones in acido che produce sly e di dylan in completo cangiante che danza con i temptations! 36 cioccolatini assortiti, 36 savoy truffle deliziosi e pregiati!
ma la presunzione non ammette repliche, impossibile procedere oltre su di una strada sulla quale si è piantato il vessillo ultimo di ciò che è definitivo, impensabile costruire se ci si appicca il fuoco alle spalle e ci si cosparge il capo di disordine... inaudito dare seguito a tanto sconforto e a troppa passione!
cody chesnuTT oggi è uno studente di dio, un adoratore del vento e del sole, un padre e un marito... è tempo di ripartire per un viaggio introverso, contro il fluire irreversibile della disgrazia umana, verso le radici d'africa, come un griot postmoderno che si nutre di oralità e canti devozionali... the live release è il nuovo verbo, incerto e impreciso, dai confini che si confondono e pervaso da circolarità e mantra soul.
ogni attesa è vana, comprende in sé l'inutilità dell'attendere e lo sgretolarsi del tempo, dei giorni perduti aspettando cody!

Thursday, March 01, 2007

on the road with devastations

era da tempo che programmavo un toccata e fuga in quel di barcellona. dopo la trasferta a milano per celebrare il reverendo staples l'occasione di uno show dei pupilli di alexander hacke (einsturzende neubauten) devastations all'apollo, mi è parsa la più propizia. questa una testimonianza di quella notte di un paio di settimana fa. è il primo pezzo dei bis e la classe non è acqua. sabato sarò al bronson appoggiato alla solita colonna sorseggiando schotch invecchiati assaporando ancora una volta questi losers australiani trapiantati a berlino che migliorano e maturano ad ogni incontro cedendo sempre più spazio ad atmosfere romantiche e ad un sound curato, scuro e levigato. sono quasi scomparse certe sfuriate elettriche e il contratto con la mitica beggars banquet, il nuovo album "coal" e questo tour ne decretano la definitiva maturità compositiva. anche loro nel cast dell'atp dei dirty three in buona compagnia dei maledetti grinderman .